lunedì 7 aprile 2008

Lasciarsi tentare

Mercatino dell'usato di un paesino nelle mie vicinanze. Devo aggiungere altro? Si dai. Cianfrusaglie a non finire, di tutto di più, contrattazioni fino all'ultimo centesimo, oggetti spacciati per funzionanti e ad un prezzo misero da un espositore per poi scoprire che in realtà non apparteneva manco a lui ma al suo vicino di bancarella.. insomma robe così. A parte il carretto di lega nord direi che l'atmosfera non era niente male. In mezzo a tutto ciò le macchine fotografiche non potevano mancare. Si andava da alcune 6x9 a soffietto vendute a una barca di soldi, passando per polaroid e altre istantanee ormai inusabili, per arrivare infine alle macchine plasticose vendute a pochi euro. E qui casca l'asino.. direbbe non so chi. Mi son lasciato tentare da una Diana F con flash e scatola in ottime condizioni al prezzo di 10 euro che son poi scesi a 8 (il prezzo di un caffè secondo la signura.. abituata bene, lei) dopo una contrattazione all'ultimo sangue. Non credo abbia bisogno di presentazioni vista la lo.mo.da che corre. Basti dire che è la versione originale di quella venduta su lomography alla modica cifra di 80 euro.
O t t a n t a e u r o v i r g o l a z e r o z e r o, si.

Consapevole di dover tenere basse le aspettative carico la Diana con un rullo di Delta 400, cerco di individuare i punti a rischio di infiltrazione (da coprire con nastro isolante) e in mattinata lo sparo tutto contro un vento che definirei bestiale (vedi esempio 2). Bestiali anche le infiltrazioni che nonostante il nastro si son fatte vive nella parte bassa (e quindi in alto nel fotogtramma) ma, essendo il negativo in formato 4x4 e abbastanza centrale sulla pellicola 120, il danno è stato minimo, se di danno in questo caso si può parlare.

Infine oggi ho sviluppato il tutto e, devo ammetterlo, lo stupore. Non tanto perchè siano uscite foto meravigliose o meno.. il punto è che con queste macchine la realtà viene completamente modificata a modo proprio. Non proprio nel senso di mio. Proprio della macchina. Poco o niente di quello che esce è abbastanza prevedibile da prendermi qualche merito o colpa. Tutto dipende da lei, io posso solo indirizzarla. E per lei non intendo di tutte le Diana. Credo proprio che ogni Diana abbia un suo carattere e caratteristiche proprie. In comune hanno una visione onirica della realtà, fatta di sfocature improvvise e nitidezza inaspettata. Il piccolo miracolo della plastica.




Diana F, Ilford Delta 400@400 D76 1+1 14' 20°
Fotografia di negativi su tavola luminosa

3 commenti:

balpa ha detto...

beh che dire, un ottimo acquisto.
ho sempre avuto un debole per i risultati che si possono ottenere con queste macchine fotografiche. adoro quel loro modo tutto speciale di distorcere (piacevolmente) la realtà così come evidenziato nelle foto che hai scattato.
Mi piacciono tutte, ad eccezione della prima.

gianluca ha detto...

eheh della prima mi piaceva troppo quell'ombra da una parte ondulata e dall'altra dritta. grazie per la visita ;)

Childproofing Amherst ha detto...

Great reaad