venerdì 30 novembre 2007

Gossen Digisix

Esattamente come alla prima riunione degli alcolisti anonimi questo post è un'ammissione. E' il primo passo per capire che si è di fronte a un problema. Io sono dipendente. Dipendente da ebay.
Ammetto che qualche buon acquisto l'ho fatto. Dire che si risparmia è come dire che il vino fa bene. Se non ci fosse ebay molte cose non le avrei comprate. Con un click ti arriva il corriere sotto casa con quello che vuoi.. e come tutte le cose.. le faccie della medaglia son sempre 2.

Gossen Digisix. Ebbene si. Digitale. Funzioni base di un qualsiasi esposimetro, luce incidente e riflessa, timer, orologio, allarme, temperatura. Tutte cose inutili a parte il timer e, chiaramente, l'esposimetro. Usato come nuovo pagato relativamente poco. Saprò dire come mi trovo.
Ah tra l'altro.. avendo le mie macchine l'esposimetro incorporato, è chiaro che quest'aggeggio l'ho acquistato perchè qualcosa bolle in pentola. A ognuno le sue dipendenze.

mercoledì 28 novembre 2007

Connie Imboden

In particolare la serie "water images". Dal sito personale di Connie Imboden.



Fonte: Kevin Pointer, dA account

martedì 27 novembre 2007

Personalizzare la sensibilità di una pellicola - pt. 1

Traduzione/riassunto di un interessante articolo scritto da Tom R. Halfhill.

Quanto è sensibile una pellicola a 400 iso?

La risposta sembra banale ma in realtà non tutte le pellicole danno il meglio di se quando vengono esposte alla sensibilità dichiarata dal fornitore. Una valutazione standard della sensibilità di una pellicola non può tener conto di variabili come l'attrezzatura usata o la tecnica personale. Persino i fornitori di pellicole specificano che le loro indicazioni sono da prendere come partenza per gli esperimenti personali.

Precisiamo subito che questo articolo non è sul tiraggio di una pellicola - procedimento attraverso il quale si altera la sensibilità di una pellicola tramite esposizione e conseguente sviluppo - stiamo parlando, invece, di trovare una sensibilità "normale" ottimale di una pellicola una volta esposta e sviluppata con le vostre attrezzature e procedure. Con ciò si intende la migliore combinazione tra sensibilità, contrasto, grana e nitidezza.

Inizialmente conviene limitare il test a una macchina fotografica, una pellicola e un rivelatore. Questo per diminuire al massimo il numero di variabili che possono entrare in gioco. Quanto segue dovrebbe permettervi di trovare la sensibilità migliore secondo le vostre esigenze con una spesa realtivamente bassa in termini economici (2 o 3 rullini da 36 e sviluppo).

Scattare una pellicola di test

Iniziamo scattando un rullo di prova a diverse sensibilità (prendendo sempre appunti su ogni scatto). Scattate nelle condizioni e con la luce più abituali per voi. Se ad esempio scattate all'aperto l'ideale sarebbe una giornata soleggiata in quanto presenta un maggior contrasto tra le alte luci e le ombre (nel caso in cui fosse una giornata particolarmente luminosa potrebbe risultare complicato scattare ad esempio a 800 iso se la macchina non ha tempi inferiori a 1/1000 o se l'obiettivo non chiude oltre a f/16). Usate un cavalletto e assicuratevi che la macchina esegua la misurazione sempre nello stesso punto.
Supponiamo che la pellicola usata abbia sensibilità di 400 iso (ad esempio kodak Tri-x o hp5+), scattate la prima immagine a 400 iso, 3 immagini rispettivamente a 500/640/800 iso e ancora 6 immagini a 320/250/200/160/125/100 iso.

Gli scatti successivi saranno effettuati su un foglio possibilmente di tonalità neutra (anche se non è esattamente grigio neutro va bene), illuminato in modo omogeneo e abbastanza grande da riempire l'inquadratura. Questa volta useremo le sensibilità 400/320/250/200/160/125/500/640/800 e per ogni sensibilità faremo uno scatto "normale", uno sovresposto di 3 f/stop e uno sottoesposto di 4 f/stop. Per le macchine con otturatore meccanico è consigliabile variare il diaframma al posto dei tempi in quanto, questi ultimi, più soggetti ad imprecisioni.

Il rullino test è così completato e potete svilupparlo secondo le vostre abitudini. Un consiglio utile è quello di usare solo acqua distillata in quanto normalmente l'acqua è soggetta a variazioni a seconda della stagione e della zona; in modo da eliminare un'ulteriore variabile.

Fonte: Personalizing Your Film Speed, Part 1

Traduzione/riassunto della seconda parte la farò una sera in cui nessuno mi "costringerà" ad uscire per una birretta ;)

see you

lunedì 26 novembre 2007

Il primo rullo

Hp5+ 400@400 D76 1+1 13' a 20°.

Sono partito da quest'ammucchiata di lettere e numeri. Pellicola Ilford Hp5+ esposta a quattrocentoiso. Rivelatore Kodak D76 diluito 1+1 con agitazione di 30 secondi iniziali più 10 sec. ogni minuto, Stop Ornano 30 sec. agitazione continua, fissaggio Agefix per 10 min. agitando 10 sec. ogni minuto. Lavaggio con metodo ilford + 2 min. di bagno in imbibente Ornano e acqua demineralizzata. Finito il tutto prendo il negativo e (se pur mi fosse stato sconsigliato) lo passo tra indice e medio (magari con le mani iperpulite) dall'alto verso il basso per togliere eventuali bolle o residui. E' una cosa che faccio ormai abitualmente e non ho ancora rigato un negativo. Appendo il negativo nel box doccia, esco spegnendo la luce, sprango la porta, mi accendo una sigaretta. Finita la sigaretta riapro la porta, sei li?.. Si.. richiudo la porta. Almeno per altre 2/3 ore.

Il negativo che ho usato da cavia era per lo più fatto di foto inutili sparate dalla finestra di camera mia. A parte i primi 4 fotogrammi che erano stati impressionati una decina di giorni prima tra le colline di Castel S. Pietro Terme e poi subito dimenticati.

Questo è uno di quei fotogrammi.. l'unico di quel rullino che ho avuto il coraggio di stampare. Giusto per vedere in stampa la differenza tra uno sviluppo da lab e uno casalingo. Stampato su carta rc Agfa Multicontrast semi-matt 13x18 filtro 2. Magari prima o poi ne farò anche un ingrandimento 20x30.


Yashica Fx-3 con yashica mc 75-200, Hp5+ 400@400 D76 1+1 13'
Fotografia di negativo su tavola luminosa.

domenica 25 novembre 2007

Elliott Erwitt

Dal 29 Novembre al 15 Gennaio Elliott Erwitt a Bologna.
Per info rimando alla fonte!

La mia attrezzatura..

..allo stato attuale delle cose.

Rolleiflex 3,5F con Planar 75mm f/3,5


Biottica 6x6 della Frankie & Heidecke che dal numero di matricola dovrebbe essere stata prodotta tra il '59 e il '62. Prodigio della meccanica e oserei pure dire della qualità. Ho ancora qualche complesso di inferiorità, quando la prendo in mano, e guardando dentro al pozzetto mi commuovo un poco ogni volta.
Con il bottino di un paio di rapine ho anche acquistato qualche accessorio quali paraluce, filtri colorati per il b/n, rolleinar 1 e 2 (che devo ancora testare) e altri filtri più o meno inutili.
Al momento è la macchina che prediligo. Quando posso è con me.. quando non posso la penso.

Yashica FX-3 Super



Regalatami da un amico in quanto seconda macchina (tra le vecchie) di famiglia. Grazie Marco! Si.. ho detto Marco.
Nel tempo ho acquistato un 50mm di qualità Carl Zeiss Planar T* f/1.4. Sono uno di quelli che pensa che il "normale" possa bastare per la maggioranza dei casi. Si.. lo penso davvero.. però ho acquistato anche un bel grandangolo Yashica ML 24mm f/2.8 a mio parere veramente ottimo! Zoom medio-tele Yashica MC 75-200 di bassa-media qualità che uso mediamente poco e mediamente male. Un obiettivo medio insomma.

..un paio di digitali (del quale non parlerò) e una lomo che va tanto di moda.. la fisheye.

Ingranditore DURST M370 b/n. Penso sia uno degli ingranditori meno attrezzati. Il minimo indispensabile per stampare. Per ora mi accontento.

Credo nel fai-da-te.. e spesso faccio da me. Ma in co quando qualcosa non va è utilissimo sapere esattamente cosa è stato a non funzionare a dovere.

Perchè questo blog?

Da quando sono entrato in camera oscura (non molto a dir la verità) ho provato circa una decina di volte a prendere appunti. E' utilissimo se non necessario prendere appunti in co. Puntualmente i miei appunti finiscono nel chaos completo della mia stanza e rimangono lì.. in mezzo a vestiti sporchi, multe non pagate, bottiglie vuote.. almeno fino a quando non decido un giorno di buttare via tutto (cosa che succede non più di una volta l'anno). Ebbene questi sono i miei appunti. Senza pretese. Sono un novello di questa antica arte. Talmente novello che chiamarla arte mi pare proprio fuori luogo.

La fotografia è entrata nella mia vita a suon di 1 e di 0. Vale a dire in digitale. Luce accesa o luce spenta. Accesa. Spenta. Accesa. Spenta. Ho acceso/spento la luce più o meno 10.000 volte con almeno un paio di macchine digitali. I miei poveri occhi non ce la potevano fare. Un bel giorno sono entrato in camera oscura. Luce rossa. Ma si vede qualcosa con la luce rossa? Ehh, la vaschetta per il rivelatore che era rossa si vede bianca!!! Miracolo! E poi l'immagine non è accesa o spenta!! Fredda e brutale 18 millesimi di secondo dopo lo scatto sul display lcd. L'immagine è un pensiero che porta la mano e fare click.. poi ancora è caricare la spirale in completa assenza di luce.. preparare i chimici.. agitare a dovere o lasciar riposare.. scegliere la carta.. e tantissime altre cose. La fotografia è tutto ciò che sta tra il primo pensiero e l'immagine stampata (nel senso proprio di oggetto).
Ecco appunto. L'immagine prima aveva solo due variabili. Uno o zero. Ora ne ha infinite, quindi è diventato assolutamente necessario prendere appunti.

Lo so.. il percorso è inverso rispetto a quello di tanti altri. Chissà magari questo blog non finirà nel chaos della mia stanza.