domenica 30 dicembre 2007

zero2000 + 135mm


Zero2000 pinhole camera, Ilford Hp5+ 400@400 Microphen 1+1 12' 20°
Fotografia di negativo su tavola luminosa.

sabato 29 dicembre 2007

Fotodelirio pomeridiano

Cause scatenanti: ho finito i pergamini per il medio formato, nella Yashica c'è un rullo a metà (io oooodio i rulli a metà), bisogno impellente di impressionare una superficie impressionabile.

Oggetto: come usare un rullino 135 in una Zero2000 6x6:

Per prima cosa bisogna creare degli spessori che tengano fermo il rullo 135. Io ho usato il materiale con cui era imballata la scatola. Un paio di spessori arrotolati attorno al fermo che andrebbe sotto al rullo e uno spessore per il fermo superiore.


Materiale di imballo arrotolato a creare dei piccoli spessori


Spessore attorno al fermo sotto al rullino


Spessore attorno al fermo sopra al rullino

Preparare il rullo ricevente in modo che la pellicola non si sposti in su o giù.. anche qui il materiale di imballo è stato ottimo.. posto in entrambi i lati e fermato con nastro isolante.

Caricare il tutto


In questa foto il rullino ricevente non ha gli spessori per ingannare chi non capisce l'italiano.. e non perchè l'ho scattata prima di accorgermi che la pellicola se ne andava un pò dove voleva. Ironia portami via..

Attenzione all'inserimento nella guida della parte posteriore della scatola. Essendo in legno non è difficile danneggiarla con il rullino 135!! E chiaramente io non mi assumo nessuna resposabilità!.. che non è una novità.

Infine coprire il contapose con nastro isolante.



Visto che con una breve ricerca in rete mi sono accorto di non aver inventato nulla di nuovo:

- qui la stessa "modifica" apportata alla Holga.

- qui un buon metodo per contare i fotogrammi sprecando meno pellicola possibile. Si basa su prove fatte da Nancy Breslin. In pratica seguendo la tabella riguardante la Zero2000 con un rullino da 36 si fanno 21 esposizioni formato 64x35mm separate di 3-5mm.
Avverte anche che è necessario coprire il divisore tra la zona del foro e il rullo ricevente. Io non l'ho fatto.. ma solo perchè l'ho letto dopo.. vedremo i risultati quando avrò sviluppato.

- qui un esempio del risultato. Nella galleria di Nicolai Grossman ne trovate altre. ;)

EDIT POST SVILUPPO: l'ulteriore copertura del divisore non sembra che serva.. a prima vista non c'è nessuna evidente velatura. ciò che serve invece sono almeno altri 4 o 5 strati di nastro isolante per coprire il contapose. Nei punti in cui ha visto il sole la luce è passata.. ma forse qualche fotogramma s'è salavato.

EDIT POST DORMITA: passata è la nuttata. E per la serie "il sonno porta consiglio".. il nastro isolante va anche nella parte interna del contapose. Fesso.

lunedì 24 dicembre 2007

Elisa - Delta 3200@3200 D23 1+0 11,5' 20°

Non mi hanno ancora raccontato nulla di attendibile.. ma nel frattempo questa è una "scansione" col solito metodo casalingo. Per ora mi garba.


Rolleiflex + Rolleinar2, Delta 3200@3200 D23 1+0 11,5' 20°
Agitazione 1 min iniziale + 10" ogni 3 min.
Fotografia di negativo su tavola luminosa.

..dimenticavo.. buona Pasqua a chi passa di qua cercando su google "video hard a luci rosse"! ;)

domenica 23 dicembre 2007

D23

Ingredienti:
- 100 grammi di Sodio Solfito Anidro - 7,20 euro 1000 grammi da Fotomatica
- 7,5 grammi di Metolo - 14,50 euro 100 grammi da Fotomatica
- 1 litro di acqua distillata - ve la tirano dietro al supermercato
- Guanti in lattice e mascherina (il metolo si narra che sia nocivo) - 5 euro al brico
- Bilancino di precisione (da 0,01 a 100 grammi è l'ideale) - 15 euro su ebay

Preparazione:
- portare l'acqua distillata a 45°
- sciogliere la punta di un coltello di Sodio Solfito Anidro in 600cc di acqua distillata
- sciogliere i 7,5 grammi di Metolo
- sciogliere il restante del Sodio Solfito Anidro
- mescolare fino a quando la soluzione non diventa trasparente
- aggiungere l'acqua distillata rimasta

Riutilizzo:
- un litro di soluzione stock sviluppa fino a 15 rulli aumentando del 10% il tempo di sviluppo dopo il decimo rullo.
- diluito 1+1 o 1+3 non è riutilizzabile.

Per i tempi di sviluppo possono essere utilizzati quelli del D76.

Fonte: questo post su photo4u.org

Mi sembra chiaro che, essendo io un poveraccio, se mi troverò bene con questo economicissimo rivelatore m'incallirò ad utilizzarlo con qualsiasi sorta di pellicola. Certo non mi aspetto i miracoli.

..e tanto per "iniziare come non bisogna iniziare" sta sera ho preparato il tutto e sviluppato una Delta 3200@3200 D23 1+0 11,5' 20°. Agitazione molto blanda: 1 min iniziale + 10 sec. ogni 3 min. Sembra uscita decente. Staremo a vedere sotto all'ingranditore cosa mi racconta.

giovedì 20 dicembre 2007

Serata di stampa

Erano quasi due settimane che non stampavo nulla. Sentivo le pellicole che si contorcevano nei pergamini dalla voglia di stare sotto al condensatore. Come si fa a dire di no a questi esserini?!?
La prima fa parte di un paio di rulli scattati insieme a un'amica a casa di mio nonno. Diciamo i tipici ritratti "fatti in casa" cercando luce dalle finestre e strapazzando una hp5+ a 3200iso. Spero di poter fare altre foto all'amica Virgi, magari in condizioni di luce migliori.. forse non è la migliore della serie.. ma credo ci siano foto adatte al web e foto adatte alla stampa.. questa era secondo me la più adatta alla stampa. Carta Ilford RC MG IV deluxe perla 24x24 filtro 2. In stampa il nero c'è tutto ma ho perso qualche dettaglio in più.


Rolleiflex + rolleinar 1, hp5+ 400@3200 microphen 1+0 16' 20°
Fotografia di negativo su tavola luminosa.

La seconda invece è un altro scatto con la pinhole. Valli di Comacchio, temperatura polare, vento boreale.. era domenica mattina, mi sa. Stessa carta, stesso formato ma ho deciso per un filtro 3. Bella.. se non mi fossero uscite un paio di macchie che ancora devo capire cosa non ha girato come doveva. Porc#&@*?##]a. Da rifare.


Pinhole camera Zero2000, agfa apx 100@100 D76 1+1 12,5' 20°
Fotografia di negativo su tavola luminosa.

sabato 15 dicembre 2007

Pausa pranzo

Ieri mattina stavo lavorando a Faenza e ho deciso di fermarmi lì per pranzo.. una (fantastica) piada alla Magnuga vicino al Parco Bucci e poi dentro al parco per un oretta con una Agfa apx 100, un cavalletto e una scatola di legno. Un pò ho desiderato che la mia pellicola fosse a colori quando ho visto quei bellissimi alberi ma poi ho pensato che una volta esposta avrei dovuto darla in mano a sconosciuti.. senza sapere con chi esce, a che ora torna, cosa fa.. e se poi mi diventa una poco di buono.. naaa. Dentro al parco c'è una vita a parte.. cigni, anatre, conigli, una cosa che sembrava proprio uno scoiattolo e forse lo era, tartarughe (che però adesso no.. non sono morte.. dormono) sentierini, ponti, un laghetto, giochi per bambini, una locomotiva. Già. Una locomotiva. Credo di averci fatto un giro dentro da piccolo ma non so.. forse l'ho solo sognato.. me la ricordavo assai più grande. Le linee in terra sono le ombre della ringhiera che separa la vita del parco da tutto il resto. La mia ombra è comuffata in quella di un albero. E la locomotiva sembra che stia passando. E' ferma ma si muove. Cammina spinta dalle ombre, su rotaie che sono ombre e subito dopo il suo passaggio spariranno. No?


Zero2000 pinhole camera, agfa apx 100@100 D76 1+1 12,5' 20°
Fotografia di negativo su tavola luminosa

mercoledì 12 dicembre 2007

Vitaly Bakhvalov

Poco tempo fa è apparso su art photo blog. Lo conosco da un pò su DeviantArt. Scatta solo in bianco/nero e delle sue foto si limita a far sapere o la pellicola o la macchina usata (spesso rollei). Vitaly Bakhvalov ..a voi il giudizio..


lunedì 10 dicembre 2007

Zero 2000 6x6

E' arrivata oggi. Dopo telefonate su telefonate e mail al corriere e tassa di sdoganamento (=furto) è giunta a me questa scatoletta di legno meravigliosamente costruita (fa profumo.. il legno fa profumo!!) direttamente da Hong Kong. Completa di certificato di proprietà, istruzioni e viewfinder (a dir la verità molto rudimentale). Certo potevo costruirmi da me una macchina a foro stenopeico con una spesa assai più contenuta.. ma questa ha proprio una gran classe!




Zero2000 6x6 basic prodotta da Zero Image Company (e non "zeroiemmegu" come diceva il tipo dello sdoganamento al telefono). Foro stenopeico significa in pratica un buco. Si un buco. Niente obiettivi, lenti, diaframmi, otturatori. Questa in particolare si potrebbe dire che ha un'apertura equivalente a f/138 (0,2mm) e una focale di 25mm che sul 6x6 equivale a un grandangolo parecchio spinto.
Una volta provai a piazzare davanti alla mia 350D un bel tappo frontale con un bel buco in mezzo e relativo foglietto di stagnola forato con la punta di uno spillo. Risultati alquanto scadenti (tra l'altro lo sconsiglio vivamente a causa del sensore succhiapolvere). Il foro deve essere assolutamente preciso e veramente troppo piccolo! A tal proposito vi segnalo questo post su camera obscura dove potete procurarvi forse il vostro foro perfetto!

Fonti e link riguardanti il foro stenopeico:

Pinhole photography and camera design calculators - Calcoli per costruirsi il foro stenopeico secondo le proprie esigenze e per l'esposizione corretta.

Pinholeresource - Di tutto di più sul foro stenopeico

Massimo Stefanutti - Fotografo italiano - Oltre alle sue bellissime immagini, nella sezione link del suo sito trovate i collegamenti a molti altri fotografi.
"La forma interrogativa è d’obbligo: c’è un’effettiva e concreta ragione per fotografare con uno stenopeico (e cioè senza l’obiettivo o, meglio, le lenti) invece che con una normale macchina fotografica, analogica o digitale che sia?
Una delle risposte più comuni a questa domanda fa espresso riferimento alla c.d. pratica stenopeica e cioè ad una sorta di “ rito “, variamente identificato (senza voler esser esaustivi) con la particolarità della macchina utilizzata, dalla pretesa antitecnologicità del mezzo, da una situazione di lentezza nel fotografare in opposizione ad una velocità nell’ordinario mezzo usato (soprattutto se digitale), alla necessità di operare con un processo manuale di ripresa complicato e laborioso, ecc. [...]" - Massimo Stefanutti.

Pinholedesigner2.0 - Software per il calcolo dell'esposizione (considerando anche il difetto di reciprocità dei vari tipi di pellicola). Tutto il sito merita comunque una visita, compresa la galleria.

Pinhole pictures - A dir poco "onirico".. merita assolutamente una visita!

Foto in scatola

Worldwide Pinhole Photography Day

Zero Image Company - Dove ho preso la mia prima foro stenopeico.

sabato 8 dicembre 2007

Caricamento rolleiflex

A parte tutti quelli che finiscono qui cercando su google cose tipo "luci rosse", "immagini a luci rosse", "video a luci rosse" "diari a luci rosse" ecc ecc.. qualcuno è finito qui cercando "caricare rolleiflex". Tralasciando sulla devianza di quest'ultima ricerca, al tempo anche io andai in cerca di info utili. Innanzi tutto segnalo un sito dal quale è possibile scaricare gratuitamente in formato pdf i libretti delle istruzioni in lingua inglese di centinaia di macchine fotografiche tra cui anche quasi tutti i modelli di rolleiflex. Il sito in questione è http://www.butkus.org e qui la pagina con i vari modelli rollei. Inoltre, visto che fuori piove (...), ho fatto un piccolo video dal quale spero si possa capire qualcosa sul caricamento di una pellicola 120 su una rolleiflex.



Può pure essere che sbaglio qualcosa, ma fin'ora mai avuto nessun problema! Aggiungo anche che è consigliabile effettuare il caricamento al buio o almeno all'ombra per evitare che la pellicola prenda luce. Questo problema riguarda solo alcune pellicole formato 120. Con la hp5+, che uso nel video, solo in un paio di occasioni, in cui ho caricato in pieno sole, sono apparsi dei puntini neri lungo il bordo senza comunque "danneggiare" il fotogramma. Con altre pellicole il problema è più evidente ma in fondo bastano pochi accorgimenti.

mercoledì 5 dicembre 2007

Sincro flash

Un'amica che fa degli spettacoli per bambini e non. Una buona occasione per provare la rolleiflex con scarsa luce. In casa solo pellicole 400 iso. Avrei potuto tirare a 800 o 1600. Ma no. L'ho già detto vero che mi piace sbagliare a sentimento?!? Delta 400@400, tempi tra 1/15 e 1/8, diaframmi tra 5,6 e 3,5. Mica facile. Mi piace.
Un pò di attesa per aspettare la luce giusta visto che lo spettacolo comprende anche qualche numero col fuoco. Nell'attesa cerco il posto migliore. Ed eccoli. Il posto migliore è già occupato da un paio di nonni con reflex digitali all'ultimo grido. Nikon d200 uno e l'altro qualcosa di simile. Super-zoom, iper-flash e mega-viagralike-prestazioni. Di che cosa si parla? Naturalemente di tempi di sincronizzazione flash. Alla coppia si aggiunge un altro che rosica perchè poverino si è presentato con la compattina e dice che il suo flash non ci arriva fino a là. E però è assai interessato a capire come funziona perchè "un giorno si, me la prendo anch'io".
Io nell'attesa pensavo tra me e me "c'è qualcosa che non torna se io mi presento con una macchina di 50 anni fa e loro con una di 50 giorni fa". Ma poi per fortuna è iniziato lo spettacolo così mi son cercato un altro angolo che magari non includesse i flash dei sopracitati. Ed è così che per la prima volta ho usato un flash remoto. "Vai nonno, sincronizzati!" Click.


Rolleiflex, Ilford Delta 400@400 Microphen 1+1 11,5' 20°
Fotografia di negativo su tavola luminosa

martedì 4 dicembre 2007

Prima street

Alla fine il rullo hp5+ l'ho cucinato normalmente in D76. Deve ancora passare la prova ingranditore poichè la stanza che normalmente uso da camera oscura al momento è stracolma di scatoloni, panni sporchi, panni puliti, varie ed eventuali.. causa perdita da un tubo dell'acqua nel pavimento dello sgabuzzino. Tra l'altro, una volta riparato, l'acqua usciva dai rubinetti color marroncino chiaro ed io ho sognato i miei prossimi 5 rulli con chiazze di ogni tipo. Un incubo. Bando alle ciance (che a dirlo suona pure bene ma a scriverlo..).. questa non è quella che mi piace di più di quel rullo. Questa è forse la street più pura. In cui c'è un contatto tra me e il soggetto. Soggetto che si sta chiedendo se sta per essere rapinato, ucciso oppure semplicemente importunato durante la passeggiata domenicale. Per questo un bel titolo potrebbe essere.. "suspicious".


Rolleiflex, Ilford hp5+ 400@400 d76 1+1 13' 20°
Fotografia di negativo su tavola luminosa

Come ho già detto deve ancora passare la prova ingranditore per cui non so quanto possa essere fedele alla stampa visto il metodo di "scansione" (che richiede non poco lavoro con photoshop). Magari per natale uno scanner decente.. magari.

domenica 2 dicembre 2007

Oggi si

Finito il rullo di ieri. In centro a Imola. Tutto esposto per le ombre. Forse dovrei diminuire un poco i tempi di sviluppo?!?.. forse deciderò sul momento. A sentimento. Mi piace sbagliare a sentimento. Poi son tornato a casa. Ma avevo ancora voglia di girare. Allora ho fatto un giro in centro a New York. C'era un gran traffico. Magari domani farò un giro a Boston. Laguna Beach la evito perchè se vedo il mare e il sole nella stessa scena mi scende la lacrima.

sabato 1 dicembre 2007

La strada non fa per me

C'ho provato. Mattinata in centro a Ravenna. Rolleiflex e un rullo Hp5+ caricato. L'obbiettivo non era fare delle belle foto, ma almeno farle, sparare l'intero rullo. E che almeno alcune includessero un certo contatto con la gente, la strada. Non è il mio genere. Preferisco di gran lunga avere tutto il tempo necessario per pensare allo scatto. Ma le immagini dei grandi fotografi di street mi hanno sempre affascinato. Fatico a scattare quando non sono sicuro dell'inquadratura, del soggetto e del momento giusto. Sembra che abbia bisogno di preparare lo scatto. Tutte cose che non mi aiutano affatto. Obbiettivo fallito. Ho pigiato il tasto solo 4 volte (tra l'altro odio lasciare un rullo a metà dopo un'uscita). Inoltre senza creare un vero contatto perchè ho fatto "appostamenti". Ho pensato che se io faticavo ad avvicinarmi alla gente forse potevo lasciare che la gente si avvicinasse a me. Trovato l'angolo giusto e la giusta inquadratura aspetto che passi lui. O lei. Eccolo. Da com'è vestito direi che è un "artistoide" fallito. Forse un pittore o un poeta. Cammina lentamente un pò ricurvo. L'ombra lunga dovrebbe entrare tutta nell'inquadratura e fare un bel disegno nel ciottolato. Sono pronto. Guardo nel pozzetto. Aspetto. Niente. Alzo la testa. S'è fermato e mi guarda. "Posso?" mi chiede. "Deve!" rispondo. Ha capito anche lui che nelle mie foto le persone ci entrano a fatica. Ma che sfiga. Il margine di miglioramento c'è. In fondo era la prima volta che provavo questo genere fotografico. Di sicuro non arriverò mai ad essere "aggressivo" come Joel Meyerowitz in questo video:



Però tutto sommato ci riproverò. La prossima volta sarà Bologna. Magari quando andrò a vedere la mostra di Erwitt.

venerdì 30 novembre 2007

Gossen Digisix

Esattamente come alla prima riunione degli alcolisti anonimi questo post è un'ammissione. E' il primo passo per capire che si è di fronte a un problema. Io sono dipendente. Dipendente da ebay.
Ammetto che qualche buon acquisto l'ho fatto. Dire che si risparmia è come dire che il vino fa bene. Se non ci fosse ebay molte cose non le avrei comprate. Con un click ti arriva il corriere sotto casa con quello che vuoi.. e come tutte le cose.. le faccie della medaglia son sempre 2.

Gossen Digisix. Ebbene si. Digitale. Funzioni base di un qualsiasi esposimetro, luce incidente e riflessa, timer, orologio, allarme, temperatura. Tutte cose inutili a parte il timer e, chiaramente, l'esposimetro. Usato come nuovo pagato relativamente poco. Saprò dire come mi trovo.
Ah tra l'altro.. avendo le mie macchine l'esposimetro incorporato, è chiaro che quest'aggeggio l'ho acquistato perchè qualcosa bolle in pentola. A ognuno le sue dipendenze.

mercoledì 28 novembre 2007

Connie Imboden

In particolare la serie "water images". Dal sito personale di Connie Imboden.



Fonte: Kevin Pointer, dA account

martedì 27 novembre 2007

Personalizzare la sensibilità di una pellicola - pt. 1

Traduzione/riassunto di un interessante articolo scritto da Tom R. Halfhill.

Quanto è sensibile una pellicola a 400 iso?

La risposta sembra banale ma in realtà non tutte le pellicole danno il meglio di se quando vengono esposte alla sensibilità dichiarata dal fornitore. Una valutazione standard della sensibilità di una pellicola non può tener conto di variabili come l'attrezzatura usata o la tecnica personale. Persino i fornitori di pellicole specificano che le loro indicazioni sono da prendere come partenza per gli esperimenti personali.

Precisiamo subito che questo articolo non è sul tiraggio di una pellicola - procedimento attraverso il quale si altera la sensibilità di una pellicola tramite esposizione e conseguente sviluppo - stiamo parlando, invece, di trovare una sensibilità "normale" ottimale di una pellicola una volta esposta e sviluppata con le vostre attrezzature e procedure. Con ciò si intende la migliore combinazione tra sensibilità, contrasto, grana e nitidezza.

Inizialmente conviene limitare il test a una macchina fotografica, una pellicola e un rivelatore. Questo per diminuire al massimo il numero di variabili che possono entrare in gioco. Quanto segue dovrebbe permettervi di trovare la sensibilità migliore secondo le vostre esigenze con una spesa realtivamente bassa in termini economici (2 o 3 rullini da 36 e sviluppo).

Scattare una pellicola di test

Iniziamo scattando un rullo di prova a diverse sensibilità (prendendo sempre appunti su ogni scatto). Scattate nelle condizioni e con la luce più abituali per voi. Se ad esempio scattate all'aperto l'ideale sarebbe una giornata soleggiata in quanto presenta un maggior contrasto tra le alte luci e le ombre (nel caso in cui fosse una giornata particolarmente luminosa potrebbe risultare complicato scattare ad esempio a 800 iso se la macchina non ha tempi inferiori a 1/1000 o se l'obiettivo non chiude oltre a f/16). Usate un cavalletto e assicuratevi che la macchina esegua la misurazione sempre nello stesso punto.
Supponiamo che la pellicola usata abbia sensibilità di 400 iso (ad esempio kodak Tri-x o hp5+), scattate la prima immagine a 400 iso, 3 immagini rispettivamente a 500/640/800 iso e ancora 6 immagini a 320/250/200/160/125/100 iso.

Gli scatti successivi saranno effettuati su un foglio possibilmente di tonalità neutra (anche se non è esattamente grigio neutro va bene), illuminato in modo omogeneo e abbastanza grande da riempire l'inquadratura. Questa volta useremo le sensibilità 400/320/250/200/160/125/500/640/800 e per ogni sensibilità faremo uno scatto "normale", uno sovresposto di 3 f/stop e uno sottoesposto di 4 f/stop. Per le macchine con otturatore meccanico è consigliabile variare il diaframma al posto dei tempi in quanto, questi ultimi, più soggetti ad imprecisioni.

Il rullino test è così completato e potete svilupparlo secondo le vostre abitudini. Un consiglio utile è quello di usare solo acqua distillata in quanto normalmente l'acqua è soggetta a variazioni a seconda della stagione e della zona; in modo da eliminare un'ulteriore variabile.

Fonte: Personalizing Your Film Speed, Part 1

Traduzione/riassunto della seconda parte la farò una sera in cui nessuno mi "costringerà" ad uscire per una birretta ;)

see you

lunedì 26 novembre 2007

Il primo rullo

Hp5+ 400@400 D76 1+1 13' a 20°.

Sono partito da quest'ammucchiata di lettere e numeri. Pellicola Ilford Hp5+ esposta a quattrocentoiso. Rivelatore Kodak D76 diluito 1+1 con agitazione di 30 secondi iniziali più 10 sec. ogni minuto, Stop Ornano 30 sec. agitazione continua, fissaggio Agefix per 10 min. agitando 10 sec. ogni minuto. Lavaggio con metodo ilford + 2 min. di bagno in imbibente Ornano e acqua demineralizzata. Finito il tutto prendo il negativo e (se pur mi fosse stato sconsigliato) lo passo tra indice e medio (magari con le mani iperpulite) dall'alto verso il basso per togliere eventuali bolle o residui. E' una cosa che faccio ormai abitualmente e non ho ancora rigato un negativo. Appendo il negativo nel box doccia, esco spegnendo la luce, sprango la porta, mi accendo una sigaretta. Finita la sigaretta riapro la porta, sei li?.. Si.. richiudo la porta. Almeno per altre 2/3 ore.

Il negativo che ho usato da cavia era per lo più fatto di foto inutili sparate dalla finestra di camera mia. A parte i primi 4 fotogrammi che erano stati impressionati una decina di giorni prima tra le colline di Castel S. Pietro Terme e poi subito dimenticati.

Questo è uno di quei fotogrammi.. l'unico di quel rullino che ho avuto il coraggio di stampare. Giusto per vedere in stampa la differenza tra uno sviluppo da lab e uno casalingo. Stampato su carta rc Agfa Multicontrast semi-matt 13x18 filtro 2. Magari prima o poi ne farò anche un ingrandimento 20x30.


Yashica Fx-3 con yashica mc 75-200, Hp5+ 400@400 D76 1+1 13'
Fotografia di negativo su tavola luminosa.

domenica 25 novembre 2007

Elliott Erwitt

Dal 29 Novembre al 15 Gennaio Elliott Erwitt a Bologna.
Per info rimando alla fonte!

La mia attrezzatura..

..allo stato attuale delle cose.

Rolleiflex 3,5F con Planar 75mm f/3,5


Biottica 6x6 della Frankie & Heidecke che dal numero di matricola dovrebbe essere stata prodotta tra il '59 e il '62. Prodigio della meccanica e oserei pure dire della qualità. Ho ancora qualche complesso di inferiorità, quando la prendo in mano, e guardando dentro al pozzetto mi commuovo un poco ogni volta.
Con il bottino di un paio di rapine ho anche acquistato qualche accessorio quali paraluce, filtri colorati per il b/n, rolleinar 1 e 2 (che devo ancora testare) e altri filtri più o meno inutili.
Al momento è la macchina che prediligo. Quando posso è con me.. quando non posso la penso.

Yashica FX-3 Super



Regalatami da un amico in quanto seconda macchina (tra le vecchie) di famiglia. Grazie Marco! Si.. ho detto Marco.
Nel tempo ho acquistato un 50mm di qualità Carl Zeiss Planar T* f/1.4. Sono uno di quelli che pensa che il "normale" possa bastare per la maggioranza dei casi. Si.. lo penso davvero.. però ho acquistato anche un bel grandangolo Yashica ML 24mm f/2.8 a mio parere veramente ottimo! Zoom medio-tele Yashica MC 75-200 di bassa-media qualità che uso mediamente poco e mediamente male. Un obiettivo medio insomma.

..un paio di digitali (del quale non parlerò) e una lomo che va tanto di moda.. la fisheye.

Ingranditore DURST M370 b/n. Penso sia uno degli ingranditori meno attrezzati. Il minimo indispensabile per stampare. Per ora mi accontento.

Credo nel fai-da-te.. e spesso faccio da me. Ma in co quando qualcosa non va è utilissimo sapere esattamente cosa è stato a non funzionare a dovere.

Perchè questo blog?

Da quando sono entrato in camera oscura (non molto a dir la verità) ho provato circa una decina di volte a prendere appunti. E' utilissimo se non necessario prendere appunti in co. Puntualmente i miei appunti finiscono nel chaos completo della mia stanza e rimangono lì.. in mezzo a vestiti sporchi, multe non pagate, bottiglie vuote.. almeno fino a quando non decido un giorno di buttare via tutto (cosa che succede non più di una volta l'anno). Ebbene questi sono i miei appunti. Senza pretese. Sono un novello di questa antica arte. Talmente novello che chiamarla arte mi pare proprio fuori luogo.

La fotografia è entrata nella mia vita a suon di 1 e di 0. Vale a dire in digitale. Luce accesa o luce spenta. Accesa. Spenta. Accesa. Spenta. Ho acceso/spento la luce più o meno 10.000 volte con almeno un paio di macchine digitali. I miei poveri occhi non ce la potevano fare. Un bel giorno sono entrato in camera oscura. Luce rossa. Ma si vede qualcosa con la luce rossa? Ehh, la vaschetta per il rivelatore che era rossa si vede bianca!!! Miracolo! E poi l'immagine non è accesa o spenta!! Fredda e brutale 18 millesimi di secondo dopo lo scatto sul display lcd. L'immagine è un pensiero che porta la mano e fare click.. poi ancora è caricare la spirale in completa assenza di luce.. preparare i chimici.. agitare a dovere o lasciar riposare.. scegliere la carta.. e tantissime altre cose. La fotografia è tutto ciò che sta tra il primo pensiero e l'immagine stampata (nel senso proprio di oggetto).
Ecco appunto. L'immagine prima aveva solo due variabili. Uno o zero. Ora ne ha infinite, quindi è diventato assolutamente necessario prendere appunti.

Lo so.. il percorso è inverso rispetto a quello di tanti altri. Chissà magari questo blog non finirà nel chaos della mia stanza.