giovedì 10 gennaio 2008

"scansione" casalinga

In risposta a un commento in questo post, spiego un pò il mio metodo di "scansione" dei negativi.
Premetto che questo metodo non è migliore di altri. Soprattutto non è migliore di un qualsiasi scanner. O almeno rispetto ad uno scanner "medio" come può essere l'epson perfection 4490 (non me ne intendo troppo, ma ho visto alcune scansioni da medio formato e non mi dispiacevano affatto) che comunque al momento costa non meno di 200 euro. Da altri scanner più economici invece, ho visto scansioni veramente pessime. Ecco appunto.. altre premesse.. questo metodo a me conviene dal momento in cui ho già tutto, o quasi, quello che mi serve, dal momento in cui non pretendo di ottenere un file da stampare ma solo da usare come provino o tuttalpiù da mostrare su internet (e che sia il più possibile simile alla stampa in camera oscura) e dal momento in cui uso prevalentemente il medio formato (con negativi 35mm i risultati che ho ottenuto io iniziavano ad essere scadenti).

Il necessario:
- Macchina digitale - possibilmente DSLR, possibilmente dotata di obbiettivo macro (si tratta appunto di fare una macro al negativo). Certo se non hai una Reflex digitale non è il caso di comprarla per scansionare negativi. Io uso una Canon 350D con obiettivo Sigma 17-70. Con un VERO obiettivo macro i risultati sarebbero certo migliori.

- Cavalletto - l'importate è che stia in piedi (il mio se tira vento si muove.. ma per fortuna in questo caso siamo al riparo)

- Tavola luminosa - Io ho acquistato, per 15/20 euro su ebay, una tavoletta per la visione/duplicazione delle diapositive. La cosa importante è avere una luce abbastanza omogenea e diffusa per tutto il negativo.


- Non essenziale ma utile.. un vetrino antinewton (sequestrato all'ingranditore) per assicurare la perfetta planearità del negativo. Un qualsiasi altro vetro produce i famosi e fastidiosi anelli di newton.. e produce anche parecchio arterio visto che è assai complicato rimuoverli in postwork.

Ora, io lavoro in verticale, ossia con la macchina ben ferma sul cavalletto puntata verso il basso e perfettamente verticale. Il difficile sarà posizionare alla giusta distanza il negativo. Dipende anche dal tipo di obiettivo usato e dal cavalletto (ad esempio io fisso il cavalletto con parecchio scotch alla giusta altezza di un'angolo di un mobile). In ogni caso una volta trovata una soluzione il gioco è fatto.
Per facilitare il tutto uso la digitale connessa al pc con DSLR Remote. In questo modo posso facilmente controllare la messa a fuoco dopo ogni scatto e l'esatto posizionamento del negativo. Sovraespongo in genere di 1 o 2 stop, diaframma f/8 o f/9 e tempi di conseguenza, funzione di sollevamento dello specchio per evitare le vibrazioni, formato RAW per avere più libertà in postwork.
Chiaramente bisogna poi lavorare non poco con photoshop. Ciò che si ottiene è un insieme di grigi per cui bisognerà intervenire sui livelli o sulle curve. In alcuni casi la grana sarà molto accentuata, in altri sarà quasi impossibile far uscire le giuste sfumature di grigio. Ciò che ho notato è che in genere un buon negativo (di quelli che in camera oscura si stampano da soli, diciamo) è molto più semplice da scansionare con questo metodo. Al contrario se in postwork non riesco a trovare la giusta elaborazione senza intervenire pesantemente sull'immagine vuol dire che sotto all'ingranditore avrò altrettante difficoltà.

2 commenti:

Damiano ha detto...

Grazie per l'esaustiva spiegazione! :)
Purtroppo io non ho una reflex digitale quindi a conti fatti la cosa più conveniente per me sarebbe uno scanner per pellicola (sto infatti mettendo da parte i dindi...).
Certo è che sei stato davvero ingegnoso, nel più puro spirito della fotografia pionieristica. ;)

gianluca ha detto...

Grazie Damiano. Beh diciamo che non ho inventato nulla.. anche in questo caso la rete ha portato consiglio ;)