lunedì 17 marzo 2008

Regredire

Negli ultimi giorni non ho impressionato nemmeno un fotogramma. Le macchine rimangono nelle borse. In attesa. La yashica mi segue sempre ovunque ma anche lei non esce dalla sua custodia. Per quanto mi riguarda continuo a scattare fotografie. Ogni volta che il sole di questi giorni incontra qualcosa di interessante io impugno una macchina fotografica immaginaria, la porto all'occhio e con l'indice faccio click. Tutto si impressiona nella mia testa. In bianco e nero. Credo sia un pò come regredire o se vogliamo ripartire dall'inizio.
Ad esempio oggi ho fatto una foto splendida in controluce. Alcuni operai lavoravano a 10 metri d'altezza (vabeh.. facciamo 5) ad un'insegna che copriva il sole. Sotto all'insegna un cartello stradale spalmava sull'asfalto la sua ombra nella mia direzione e un signore in giacca e cravatta affrettava il passo verso destra guardando un tizio che faceva una foto senza fotocamera. In basso le righe dei parcheggi erano esattamente parallele alle ombre e aspettavano che quella dell'uomo le scavalcasse una ad una. Ho pensato che avrei esposto per le ombre per non perdere troppi dettagli e che magari il D23 mi avrebbe "salvato" anche sta volta.
Ora ..non è che per sviluppare sta foto immergerò la testa nel D23.. no. Però ecco questa foto mi piace proprio anche se la posso vedere solo io. Soprattutto mi piace il fatto di averla vista. Che per un non-fotografo è già qualcosa.

2 commenti:

Damiano ha detto...

È la stesse cosa che faccio io nei periodi di "magra bianconera" o col colore. Vedo un bel soggetto e scatto solo nella mia mente. In genere dopo che scatto mentalmente poi scatto pure con la macchina ma quando il periodo è "no" la seconda fase la salto.
Certo, economicamente è vantaggiosissimo ma alla fine sento il bisogno di un pulsante di scatto meccanico.
Che droga...
Ciao! :)

gianluca ha detto...

Damiano: se quello che ti manca è il pulsante di scatto puoi sempre scattare senza mettere la pellicola.. ma poi sentiresti la mancanza dello sviluppo :D